Ogni lira data al regime turco con il turismo è una pallottola in più contro i partigiani, le donne, i bambini kurdi; questo bisogna dirlo forte e chiaro per non rendersi complici del tentativo di genocidio operato dallo stato turco contro il popolo curdo.
In coincidenza con i periodi estivi e natalizi su alcuni quotidiani e settimanali è riapparsa la pubblicità a piena pagina della Turbanitalia che invita a visitare "la Turchia più bella". Eppure dovrebbe essere ormai di dominio pubblico quante e quali siano le ripetute violazioni dei Diritti Umani operate dal regime turco, soprattutto contro il popolo curdo: torture nelle caserme e nei commissariati, detenzioni illegali, sparizioni di oppositori ad opera di veri e propri squadroni della morte parastatali...per non parlare dell'occupazione da parte dell'esercito turco del Kurdistan "iracheno" con bombardamenti di villaggi e campi profughi. L'invito della Turbanitalia ai tours e soggiorni al mare nella "Turchia più bella" è decisamente un pugno nello stomaco se confrontato con le notizie che quasi ogni settimana giungono dalle zone martoriate del Kurdistan. Nel Kurdistan "turco" 25 milioni di persone vivono sotto il giogo di 500.000 soldati e per mantenere la sua "guerra sporca" contro questo popolo lo stato turco fa affidamento soprattutto sulla valuta pregiata del turismo che frutta ogni anno oltre dieci miliardi di dollari. Non esiste città turca nelle cui prigioni non si torturi, nei cui dintorni non sorgano bidonvilles di sfollati dai 3500 villaggi curdi distrutti. Le proteste dei prigionieri vengono regolarmente represse a colpi di spranga e i familiari riescono con difficoltà a farsi restituire i cadaveri. Intanto nei campi profughi assediati dall'esercito e da miliziani filoturchi i bambini muoiono di stenti. Anche recentemente l'utilizzo del napalm da parte dell'aviazione turca (forse gli stessi piloti che vengono addestrati nelle basi NATO del Veneto) ha provocato vittime soprattutto tra i civili. In questo deserto di repressione e sofferenza i paradisi turistici decantati da Turbanitalia sono soltanto oasi blindate. Tra l'altro è risaputo che agli affari della Turban è direttamente interessata l'ex premier Ciller, ispiratrice degli squadroni della morte che hanno provocato la morte di centinaia di oppositori, kurdi e turchi.
Invitiamo quindi a boicottare le agenzie di viaggi che offrono i tours in Turchia e anche i giornali che li pubblicizzano, come gesto di solidarietà verso un popolo fiero e perseguitato.
Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli (sez. di Vicenza) Collettivo Spartakus Per adesioni: Tel/fax/segr.:0444/301818 e-mail:sparta@goldnet.it f.i.p Via Quadri, 75 Vicenza, 12 gennaio 1998